Lombardia: Federcofit blocca modifica legislativa che avrebbe dequalificato il settore funebre lombardo

Con soddisfazione informiamo i nostri associati e l’imprenditoria funebre lombarda che Federcofit è riuscita a bloccare il tentativo di modifica legislativa sulla legge della Lombardia volta a disgiungere la fornitura di uomini e mezzi da parte dei centri servizi alle imprese prive di requisiti.

Tale disgiunzione avrebbe in breve tempo condotto alla trasformazione dei centri servizi in cooperative di somministrazione di mano d’opera o in agenzie di noleggio automezzi, favorendo la confusione, la dequalificazione, e il proliferare di nuovi soggetti imprenditoriali ben poco interessati al valore intrinseco del trasporto funebre in quanto momento decoroso e più proattivi invece verso il mero ritorno economico.

Fin da subito Federcofit si è posta di traverso con comunicati pubblici e lettere a funzionari e politici della regione, sottolineando che legge e regolamento parlano in modo molto chiaro di “contratto di appalto di servizi” a sancire la fornitura congiunta, ragion per cui i vari aspetti devono viaggiare insieme senza alcuna intermediazione della ditta che richiede i requisiti, lasciando alla ditta appaltatrice facoltà di organizzarsi secondo le modalità che ritiene più appropriate: ciò che conta è la bontà del risultato.

In primo luogo, il servizio che un centro servizi offre alle imprese mai e poi mai può essere inteso come commercio di persone eterodirette alla bisogna (perché sarebbe un illecito). In secondo luogo, ma non meno importante, la fornitura congiunta è proprio la modalità che giustifica la natura stessa di impresa funebre del centro servizi. Non può esserci un’alternativa.

La votazione si è svolta durante la seduta del Consiglio Regionale di martedì 31 novembre, quando è stato richiesto ai Consiglieri di esprimersi sull’emendamento n. 56 al progetto di legge 25. Ecco il testo dell’emendamento:

“La lettera f del comma 1 dell’articolo 15 è soppressa.”

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

L’emendamento ripristina il testo originale dell’articolo di legge che prevede la possibilità che i requisiti per l’esercizio dell’attività funebre vengano acquisiti da parte dell’impresa funebre mediante la sottoscrizione di apposito contratto con un centro servizi, nel quale sia prevista la fornitura congiunta di personale e mezzi necessari allo svolgimento dell’attività. La fornitura di solo personale si potrebbe configurare come mera intermediazione di manodopera costituendo illecito.

Il provvedimento, presentato dal Consigliere Christian Garavaglia di Fratelli d’Italia, è stato approvato a larghissima maggioranza anche con il sostegno dell’opposizione. Ma Federcofit attende di conoscere i nomi dei contrari per poter illustrare loro pazientemente la necessità di procedere come in effetti è avvenuto.

Sarebbe stato peraltro assurdo che la Lombardia, dopo oltre 5 anni di dibattiti legislativi su titolo ed operatività dei centri servizi, si trovasse a gettare colpi di spugna, considerato anche il fatto che queste intuizioni normative di cui può vantare la primogenitura hanno ormai fatto scuola in molte regioni italiane.

Il Segretario Nazionale

Piero Chiappano