La “cerimonia laica”, per ricordare il defunto nella società che cambia

Cos’è una Cerimonia laica?

Da sempre l’uomo ha sentito la necessità di condividere i momenti importanti della vita: nascita, unione e morte. Oggi, purtroppo, siamo in una fase dove la morte di un proprio caro viene vissuta molto diversamente rispetto a un tempo. Soprattutto in questo periodo funestato dal Covid19, è spesso una morte ospedalizzata, che cancella a chi rimane il rituale che un tempo consentiva di “spartire il dolore” tra diverse persone; in pochi sono materialmente accanto al malato e il “carico” della perdita subita è molto più pesante; l’andare avanti è reso ancor più doloroso. La cerimonia laica consente di riappropriarsi dei tempi necessari all’accettazione ed elaborazione del lutto. Permette a parenti e amici di condividere, ciascuno con la propria modalità, momenti e pensieri legati ad una persona speciale che ha lasciato un grande vuoto. La cerimonia laica è libera, fa esprimere con ogni forma di comunicazione; è inclusiva perché, non essendo permeata da alcun sentimento religioso, lascia avvicinare a sé chiunque abbia piacere di esprimere il cordoglio, l’affetto, la stima e, perché no?, anche i contrasti che caratterizzavano il suo rapporto con la persona scomparsa. Finalizzare la cerimonia laica al ricordo del defunto, anche dopo aver svolto il funerale religioso, aggiunge tempo all’elaborazione del distacco. Quel tempo tutt’altro che superfluo, tempo amico. Tempo che diviene cura.

Quando si può fare una Cerimonia laica?

In qualsiasi momento. Si potrebbe usare, quel tempo, per organizzare una giornata conviviale in un luogo caro o particolarmente significativo per la persona che si vuol commemorare. E questo è possibile farlo, oltre che durante il funerale, anche al momento dello spargimento delle ceneri, al trigesimo o al compimento di una ricorrenza particolare. Nell’ultimo periodo, in ottemperanza alle disposizioni dei DPCM, abbiamo anche svolto queste cerimonie in remoto, attraverso varie piattaforme social, che hanno consentito la partecipazione di tutte le persone interessate senza spostamenti fisici, cogliendo questa occasione per riunirsi virtualmente e strappare alla routine quotidiana del tempo per il ricordo e l’elogio.

Chi è il Celebrante laico umanista?

Per quanto mi riguarda, il ruolo della Celebrante laico umanista è un ruolo sociale che aiuta, in modo discreto e professionale, chi ha subito una perdita dolorosa a far sì che il dolore si trasformi a poco a poco in malinconico ricordo e via via in accettazione della perdita. È un ruolo di responsabilità, svolto cercando di rispettare i sentimenti e la visione della vita del defunto, di parenti e amici. È un ruolo che può supportare i dolenti durante le varie tappe dell’ultimo viaggio del proprio caro. Dopo il lockdown ho conosciuto due colleghe Celebranti con le quali ho scoperto che era condivisa questa visione. Da questo incontro tra noi è nato un sodalizio chiamato Janas, Celebranti laico-umaniste. Siamo accomunate dall’intento di scrivere e celebrare cerimonie che mettano al centro l’essere umano, pronunciando parole che andranno a sancire un passaggio, a segnare un cambiamento o a sanare un dolore. Questo sodalizio ha già prodotto i suoi frutti: abbiamo celebrato una commemorazione da remoto di una persona deceduta a Genova ed un’altra a ricordo di una persona nel quindicesimo anniversario dalla sua scomparsa, in Barbagia, luogo molto significativo per il defunto celebrato. Abbiamo anche organizzato un Convegno a Cagliari dal titolo “Alfabeto dell’Addio” che abbiamo purtroppo dovuto rimandare e che si svolgerà non appena la situazione di emergenza sanitaria ritornerà idonea allo spostamento tra regioni e allo svolgimento in presenza.

Cos’è Il Diario delle Volontà Funerarie?

Questa terribile pandemia e quello che è accaduto alle nostre vittime, la loro solitudine e il distacco improvviso dai parenti, mi ha fatto riflettere molto. Ho pensato di andare oltre, anticipando un po’ i tempi e mettendo a disposizione le mie conoscenze per redigere, insieme a chi lo riterrà importante, il Diario delle volontà funerarie. Lasciare ai posteri un Testamento intellettuale è un passaggio che si può fare in associazione alle scelte stabilite con le DAT (disposizioni anticipate di trattamento). Poter disporre anche come lasceremo questo mondo, in tutte le sue sfaccettature, è una libertà che può appagare e rasserenare la persona che compie tale scelta. In questo modo nulla è lasciato al caso e potrebbe essere di aiuto anche a chi rimane perché, magari, ha partecipato alla redazione del Diario ed è a conoscenza delle reali volontà di un suo caro. Sicuramente un testamento fuori dal comune ma che farà nascere, tra i presenti durante il fatidico ultimo saluto, un sentimento di conforto dovuto alla presenza virtuale di quel messaggio così personale fatto attraverso un tramite appositamente indicato dal defunto.

Per informazioni o domande non esitate a contattarmi.

Lucia Ientile
Celebrante laico-umanista
Telefono +393275309890