Expo Alberobello: la funeraria cresce in Puglia
Si è appena conclusa l’Expo Funeraria di Alberobello, unica fiera del settore del Sud Italia, e ha detto una cosa, forse scontata, ma non in maniera così evidente: l’eterno riposo è un business per i viventi con punte, negli anni pre-Covid, di oltre 1,7 miliardi di euro per la filiera produttiva. L’industria funeraria italiana dà lavoro a 25mila occupati diretti e ad altrettanti indiretti: oltre 4.500 imprese attive in Italia nel settore delle pompe funebri e delle attività connesse, alle quali si aggiungono più di 1.400 imprese attive nel commercio di articoli funerari e cimiteriali e quasi 20mila fioristi tra ambulanti e fissi.
Soltanto in Puglia, dove si registrano circa 34mila decessi l’anno, si contano circa 600 imprese di onoranze funebri. L’appuntamento fieristico di Alberobello è stato una sorta di showroom con l’esposizione delle ultime novità nel campo funerario e cimiteriale. …
Ma è stato vissuto dagli operatori soprattutto come un atteso momento di rilancio che negli ultimi anni ha registrato una preoccupante flessione del volume di affari. Verrebbe da non crederci visto l’elevato numero di decessi causati da oltre due anni di pandemia di Covid. Eppure, il settore funerario ha attraversato gli ultimi, destreggiandosi tra il potere d’acquisto degli italiani sempre più scarso, invasione di prodotti low-cost dal lontano oriente, attività irregolari e concorrenza sleale.
Insomma, il settore sta tentando di rimettersi in moto, soprattutto nel Mezzogiorno. Franco Lotito… organizzatore dell’evento pugliese, ha spiegato che «negli anni sono cresciuti in maniera costante il numero dei produttori, gli spazi espositivi e l’interesse di visitatori, di imprese e di professionisti del settore provenienti non solo dalla Puglia, ma anche da diverse altre zone del nostro Paese».
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