“I cassamortari”, una black comedy in streaming: rideremo anche noi?

Come qualche settimana fa scrivevamo, la morte sembra essere un nuovo terreno fertile per le produzioni audiovisive, in particolare quelle dell’industria dello streaming, chiamata a una sfida continua a inventare sempre nuovi temi per i propri prodotti.

La notizia di questi giorni è l’arrivo su Prime Video di un film prodotto in Italia: “I cassamortari”, una black comedy firmata da Claudio Amendola che la piattaforma di streaming di Amazon proporrà a partire dal 27 marzo. Il cast (Edoardo Leo, Massimo Ghini, Lucia Ocone, Gianmarco Tognazzi, Antonella Fassari, Massimo Dapporto, Alice Benvenuti, Alessandro Sperduti, Giuliana Loiodice e Sonia Bergamasco) comprende alcuni nomi popolari del nostro cinema e prevede anche la partecipazione del rocker nostrano Piero Pelù, sia come autore di uno dei brani del film (“Sete di vita”), sia come “caro estinto”.

La trama

I Cassamortari, film diretto da Claudio Amendola, racconta la storia della famiglia Pasti, che da diversa generazione detiene un’agenzia di pompe funebri.

Tutti devono morì, ma solo in pochi ce guadagnano”: è il motto della famiglia Pasti che da generazioni gestisce un’agenzia di pompe funebri. Dopo la morte del capofamiglia Giuseppe (Edoardo Leo), un uomo disposto a tutto pur di trasformare una salma in una pila di banconote (preferibilmente in nero), l’azienda di famiglia passa nelle mani dei figli Giovanni (Massimo Ghini), Maria (Lucia Ocone), Marco (Gian Marco Tognazzi) e Matteo (Alessandro Sperduti).

Mentre Giuseppe era un perfetto cassamortaro, capace di tramutare ogni lutto in denaro, i suoi figli non sembrano esserne all’altezza. Giovanni, come suo padre, è un uomo avaro, e questo suo vizio purtroppo lo guida in ogni scelta della sua vita. Maria ha una sorta di attrazione “fatale” per i vedovi e finisce con l’andare a letto con ogni uomo – e potenziale cliente – conosciuto a cui è morta la consorte. Marco è un mago della tanatoestetica; Matteo vuole diventare un influencer e il suo contributo agli affari di famiglia si basa su un irriverente quanto cattivo gusto nella gestione della comunicazione social.

Quando le pompe funebri attraversano un momento di crisi economica, sarà grazie a Matteo e alla sua comunicazione social che la famiglia Pasti trova l’affare che potrebbe risollevare le sorti dell’azienda: organizzare il funerale del celebre cantante Gabriele Arcangelo (Piero Pelù), morto per overdose durante una campagna di sensibilizzazione contro le droghe. Sarà davvero il colpo di fortuna risolutivo?

La pellicola è anche un interessante esperimento di product placement: una agenzia di onoranze funebri, infatti è presente con i propri marchi nella storia.

Il film, come detto, è presentato come “black comedy”, potrebbe essere un’occasione divertente per ridere di tante stranezze umane che prescindono dalla professione esercitata, come per decenni abbiamo fatto con i film di Alberto Sordi o di Carlo Verdone, ma potrebbe anche riservare luoghi comuni e superficialità.

Attendiamo il 27 marzo per vederlo…