Napoli: deserta la gara per i “servizi istituzionali”, i tempi stanno cambiando?

Leggiamo che la Gara di appalto per la gestione dei cosiddetti servizi istituzionali, cioè i servizi funebri gratuiti per indigenti ed i servizi di recupero delle salme sulla pubblica via, bandita dal comune di Napoli, è andata deserta.

La motivazione sembra essere l’assoluta inadeguatezza delle competenze proposte dall’Amministrazione comunale per l’esecuzione di questi servizi.

Ci auguriamo, ovviamente, che il problema si risolva rapidamente perché si tratta di servizi molto importanti  per una grande città come Napoli ed è giusto che l’onere dell’esecuzione di tali servizi non si scarichi sul vecchio gestore a tariffe, evidentemente, inadeguate in virtù di “prorogatio” in attesa del regolare bando.
La notizia, però, sollecita alcune banali riflessioni e considerazioni.

Prima di tutto la positiva constatazione che è finito, o sta finendo, il tempo in cui pur di cogliere la possibilità di svolgere qualche servizio funebre in più ci si adattava a garantire i servizi di “recupero salme” a tariffe oggettivamente impossibili: è un segnale importante di crescita della consapevolezza degli operatori funebri e dell’affermarsi di una maggiore trasparenza nella funeraria in genere.
Forse, inoltre, è arrivato il tempo di abbandonare la logica dell’appalto nello svolgimento di questi servizi istituzionali di esclusiva competenza delle Amministrazioni locali per adottare nuove procedure più rispondenti alle necessità implicite in queste funzioni.

Come recita una norma presente nel primo Regolamento regionale, in attuazione di disposizioni regionali, varato in Italia nel lontano 2004 (Lombardia, Regolamento n.6/2004),“il comune può richiedere ai soggetti che esercitano l’attività funebre di effettuare, secondo un criterio di turnazione” i suddetti servizi istituzionali “secondo tariffe stabilite in un’apposita convenzione che definisce, sentiti i soggetti interessati, i casi in cui intervenire e i criteri della turnazione”.
Modalità poco diffusa ma, oltre che legittima, idonea a dare anche a questi particolari servizi un elevato tasso di trasparenza liberandoli dagli stimoli concorrenziali che male si adattano alla drammaticità dei momenti in cui avviene il ricorso a simili interventi e che frequentemente nascondono i reali costi in attesa e nella fiducia in successivi utili.
Né è da sottovalutare il contributo che questa prassi potrebbe dare alla crescita e consolidamento di quel rapporto di collaborazione e sussidiarietà tra operatori funebri ed Amministrazioni locali particolarmente utile e funzionale in questa vicenda.

La Redazione