Innovare nei momenti che contano

Nei settori quali ristorazione, infanzia, cura degli animali, negli ultimi anni, grazie anche al digitale e alla tecnologia, abbiamo visto non solo una crescita del numero di imprese operanti ma anche una radicale e crescente innovazione del settore.

Guidata spesso dalle grandi organizzazioni, l’innovazione ha fatto sì che oggi possiamo scegliere non solo a chi affidarci per un’esigenza, ma anche il tipo di esperienza che vogliamo vivere.

Possiamo confrontare più ristoranti di una città e lasciarci consigliare da persone di tutto il mondo. Possiamo prenotare un tavolo senza dover rimanere in attesa sull’uscio della porta. Possiamo starcene a casa e farci portare non solo una pizza ma qualsiasi pietanza a domicilio. Oppure, possiamo abbonarci a qualche servizio e lasciarci sorprendere periodicamente da gusti di oriente, di pesce e prodotti scandinavi, di infusi o whisky e gin selezionati.
Quando si parla di morte… niente.

Se per fare lavori in casa, per citare un altro settore che si dice non conosce crisi, possiamo affidarci non solo a Google ma a vere e proprie piattaforme per trovare gli operatori più rapidi, affidabili, ed economici, quando si parla di morte siamo ancora fermi a quanto succedeva cinquant’anni fa: “tu chi conosci?… vabbè chiamiamo quello”.

Poi parlare di “morte” è generico. Potremmo pensare, come probabilmente può essere venuto in mente nella frase di prima, alla fase finale: all’organizzazione del funerale, alla scelta della lapide.

Ma scomponendo, così come avviene quando si innova in ogni settore, ci sono momenti ed esigenze molto diverse.

Parlando di morte, ad esempio, potremmo già individuare due grandi casistiche: quando la morte è improvvisa e quando la morte è annunciata.

Quando la morte è improvvisa, pur generalizzando, potremmo pensare ad esempio a: situazioni e problemi logistici dovuti alla distanza (ad esempio morti in altri paesi), problemi di tipo economico e logistico relativi alla sepoltura, ma anche e soprattutto a una situazione emotiva da supportare e che non prevede la lucidità necessaria per organizzare e gestire questa delicata fase.

Quando la morte è “annunciata”, come nel caso di persone molto anziane e malati terminali, potremmo invece pensare a come la famiglia e l’individuo si stanno preparando.
Bisogna davvero aspettare l’ultimo respiro per organizzare tutto?

Sono riflessioni di carattere generale, volutamente semplificate. Ma sono riflessioni su cui si potrebbe davvero innovare un settore impattante nella vita di tutti noi.

Quando penso alla morte mi vengono infine due riflessioni.

La prima è frutto della mia natura da Business Designer ed è quella che viene definita la teoria Oceano Rosso e Oceano Blu.

Sinteticamente si tratta di questo: chi opera in un determinato settore di solito, presto o tardi, arriva in una situazione di concorrenza feroce dove i premi in palio si riducono progressivamente e spesso l’unica arma per vincere la competizione è quella del prezzo e della guerra dei prezzi. Questa situazione si definisce oceano rosso.

Di contro si può optare per una strada diversa, una strategia Oceano Blu, guardare il settore in modo diverso, spostare l’organizzazione dal sanguinoso mercato di tagliagole in cui si trova –«un oceano rosso pieno di squali» – in un grande oceano blu, vale a dire nuovi mercati senza concorrenza.
Ma come si fa? Proviamo a “scomporre la morte”

Un cambiamento di questo tipo, una strategia oceano blu, si genera per esempio provando a “scomporre la morte”, analizzando realmente quanti e quali esigenze sperimentano le persone nel momento della morte (chi muore e chi è vicino) possiamo senz’altro trovare strade originali e redditizie per innovare.

La seconda riflessione è in parte collegata: non si può generare vero valore se non miglioriamo la vita delle persone. Per innovare, per mettere in atto una strategia oceano blu, per diversificare e superare la concorrenza, l’unico segreto è parlare con le persone.

Conoscere davvero quali sono i problemi e le sfide che sono chiamate ad affrontare.
Per provare a ragionare in maniera diversa vi aspetto a Tanexpo 2021 al workshop “Innovare nei momenti che contano”, alle ore 10,30 presso lo stand di Federcofit.

Michela Spagnolo


Sono stata invitata infatti da Federcofit, insieme al mio collega Gregorio, a tenere un breve workshop per gli operatori del settore durante la fiera Tanexpo 2021.
Saremo felici di dare il nostro contributo.

Michela Spagnolo è psicologa e psicoterapeuta, Mamma di Camilla, Co-Founder di Beople e ideatrice del progetto After.
La sua missione è liberare il mondo del business dal superfluo e aiutare imprese, organizzazioni e professionisti a implementare processi semplici, efficaci, replicabili. È anche Autrice di Business Design per le Pmi, ha revisionato, tra gli altri, Value Proposition Design®, e curato l’edizione italiana di Creare Modelli di Business.
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Gregorio La Rocca Sportivo, ottimista, con il pallino dell’innovazione. Tredici anni nella fitness industry, in Virgin Active, dove ha diretto la scuola di formazione. Puoi seguire Gregorio anche su LinkedIn

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www.afterproject.it