Federcofit ed EFI: il Comparto Funerario categoria a rischio cui offrire presto i vaccini

 

Le pagine di HERMES Funeraria hanno raccontato in questi mesi l’impegno generoso e responsabile del Comparto Funerario Italiano durante la crisi del COVID.  Ricordiamo il dolore a cui abbiamo assistito, quello sofferto dalle nostre Colleghe e dai nostri Colleghi, la solidarietà fattiva degli Operatori di tutta la Nazione, i morti, coloro le cui vite saranno per sempre segnate nell’anima da questa esperienza.

Ecco perché abbiamo scritto al Ministro della salute, Roberto Speranza, al Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, al Presidente dell’ISS Silvio Brusaferro, ai Presidenti e Assessori regionali alla sanità per sollecitare una particolare attenzione a destinare i vaccini, prioritariamente, anche agli addetti funebri perché particolarmente esposti al virus dovendo trattare defunti positivi e interloquire con le famiglie di tali defunti.

Le nostre strutture regionali interverranno sulle autorità ed ASL territoriali.

Ecco la lettera spedita al Ministro Speranza:

Illustrissimo Ministro Speranza,
le scriventi Federazioni Nazionali, rappresentative dell’Imprenditoria Funeraria privata, intendono sottoporre alla sua attenzione l’assoluta necessità, come per altro più volte evidenziato nel corso di quest’anno, di garantire alla categoria misure adeguate ad una tempestiva ed efficace protezione.

Fin dal manifestarsi della pandemia, tutti i nostri Operatori si sono trovati particolarmente esposti, così come il personale sanitario, ai rischi di trasmissione del Covid-19 dovendo trattare tutte le salme, quelle positive al coronavirus e le altre, e dovendo entrare in contatto con le famiglie colpite da un lutto, anch’esse possibili veicoli di contagio per essere state vicine ai loro cari defunti.

E il dato nazionale dei decessi avvenuti in questi mesi fra gli addetti funebri è drammatico e particolarmente inquietante.

Spesso le Istituzioni, nonostante il riconoscimento del ruolo svolto dal comparto (basti pensare all’identificazione delle Case Funerarie quali luoghi atti ad ospitare i feretri, a fronte delle carenze dei locali di sosta, in attesa di cremazione o di sepoltura), hanno ignorato ogni legittima richiesta avanzata dalla categoria, in primis quella di poter accedere ad un canale dedicato per la distribuzione dei Dispositivi di Protezione Individuale indispensabili a svolgere il proprio lavoro in assoluta sicurezza.

Oggi il nostro Paese, come tutta Europa, sta predisponendo la gestione di una vaccinazione di massa della popolazione definendo le priorità di coloro che dovranno essere protetti con il vaccino.

Chiediamo quindi che, parallelamente ai soggetti più deboli e al personale sanitario, agli addetti funebri, proprio per l’esposizione al contagio legata al lavoro svolto, siano garantite le tutele vaccinali prima che ad altre categorie, riconoscendo così le valenze del loro intervento e mettendoli nelle condizioni di operare con la necessaria tranquillità.

In attesa di un suo tempestivo riscontro, ci è gradita l’occasione per farle giungere l’augurio di buon lavoro e i più cordiali saluti.

Gianni Gibellini
Presidente Nazionale EFI

Christian Vergani
Presidente Nazionale FEDERCOFIT

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