Esposizioni funerarie 2022: i dubbi delle Federazioni

Federcofit, Feniof ed EFI, le Federazioni maggiormente rappresentative del settore funerario hanno inviato una nota congiunta ai rappresentanti delle manifestazioni fieristiche MEMORIA EXPO e TANEXPO per testimoniare i propri dubbi in merito alla programmazione del 2022. Le due manifestazioni infatti sono schedulate nella prossima primavera (marzo e aprile) a distanza di un mese l’una dall’altra. Si tratta di una scelta che lascia perplessi per i seguenti motivi.

Il grande impegno economico richiesto agli espositori ricadrà inevitabilmente sui listini praticati agli operatori. Due fiere a così breve distanza rischiano di annullarsi a vicenda realizzando il paradosso per cui la concorrenza, anziché favorire, finirebbe per riversarsi contro i clienti. I quali a loro volta si troverebbero a sostenere doppie spese e a sconvolgere la loro organizzazione aziendale per essere presenti nelle due occasioni.

Vero è che il libero mercato permette questo ed altro, ma qui si tratta di adottare una logica di programmazione lungimirante, che non sprema la filiera, ma la valorizzi. Si tratta di trovare obiettivi più alti che rafforzino il settore nella sua globalità, di innescare un meccanismo virtuoso che, almeno in queste occasioni, metta gli operatori fianco a fianco a scrutare il medesimo orizzonte.

È questo del resto lo spirito con cui le Federazioni partecipano a queste occasioni. Non solo per captare tendenze o discutere i movimenti imprenditoriali, ma per qualificare al meglio lo stato dell’arte. Le Federazioni vorrebbero agire da tessitrici di intese affinché si realizzi un contesto di promozione del comparto in cui tutti siano vincitori.

Non deve essere questione di fare la conta dei biglietti staccati: se alla fine  la triangolazione imprese-fornitori-esposizioni si incrina, sono guai per tutti. E sono guai in un momento molto delicato: di trasformazione, di investimento, di futuro incerto, di ricerca di stabilità in un momento in cui si attendono riforme che tardano ad arrivare. Pensiamo in primis alla legge nazionale, ma anche ai rapporti con certe Regioni e certi Comuni di grandi dimensioni, in cui non sempre si percepisce la volontà di collaborare in modo sereno. Per non parlare della “latitanza” della legge del Lazio.

A ciò si aggiunga la concorrenza che arriva dall’estero. Ci sono realtà consolidate ed altre emergenti che sempre meno timidamente si inseriscono nell’agone italiano, complicando ulteriormente gli affari degli associati che le Federazioni tutelano.

Si tratta in definitiva di capire e testimoniare che le manifestazioni fieristiche sono molto più di esposizioni commerciali: sono luoghi di fecondo scambio creativo, dove intuizione e imprenditorialità si danno man forte per costruire progetti vincenti. Le esposizioni dovrebbero concepirsi a partire da questa logica di servizio: è il solo modo per portare ricchezza e armonia.

Auspichiamo quindi che la nostra nota stimoli una riflessione tesa a individuare un quadro complessivo di riferimento che generi valore per la filiera tutta.

 

Il Presidente di Federcofit
Cristian Vergani