Nonostante gli annunci di buon tempo… tanto tono’ che piovve…

Sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì 19 giugno è stato pubblicato da parte della CORTE COSTITUZIONALE il “Ricorso per questione di legittimità costituzionale (7 maggio 2019)” del Governo contro la recente legge lombarda in materia di funeraria.
Si avvia così, anche formalmente, l’iter del contrasto tra Governo e Regione Lombardia sulla correttezza o meno della suddetta Legge che si concluderà con il giudizio della CORTE SUPREMA.
Certo è curioso che, dopo i referendum sui processi autonomisti di Lombardia e Veneto, dopo le campagne inneggianti maggiore autonomia regionale gridate a gran voce dal partito vincitore delle ultime elezioni europee (che di questo tema ne ha sempre fatto la base del loro DNA elettorale), il Governo stesso, che vede la Lega parte assolutamente determinante, contesti e chieda l’abrogazione di disposizioni regionali che, peraltro, sono già vigenti ed applicate da 15 anni in Lombardia.
L’ironia (che purtroppo non fa ridere) è che tali norme non erano mai state messe in discussione nemmeno dai vari Governi passati, compresi quelli considerati come filo centralisti.
Risultato, allo stato di fatto, è che siano stati messi in discussione non solo processi di modernizzazione utili e ragionevoli nei confronti dei cittadini lombardi, ma anche investimenti di centinaia e centinaia di milioni di euro spesi dal tessuto imprenditoriale funebre lombardo attraverso la realizzazione di servizi più adeguati e funzionali come quelli delle CASE FUNERARIE.
Ci domandiamo come sia possibile mettere in discussione le “case funebri” (prima chiamate, per quindici anni, case del commiato), già diffusamente presenti in Lombardia, le quali hanno permesso alle attività funebri attraverso ingenti investimenti, di fare quel salto qualitativo e professionale che nel settore si attendeva da tempo garantendo alle famiglie lombarde l’accesso a servizi già analogamente offerti da colleghi operatori funebri europei. Secondo questo Governo dovremmo cancellarle con un colpo di spugna perché nelle vecchie norme nazionali di questo benedetto paese non furono concepite 30 anni fa!!!
Come si fa a contestare a Regione Lombardia la possibilità di prevedere i “loculi areati” che, come afferma il Governo stesso all’interno dell’impugnativa, “offrirebbero consistenti vantaggi sul piano igienico-sanitario”… ma “purtroppo” irrealizzabili in quanto non futuristicamente previsti nel vecchio DPR 285 del lontano 1990, cioè 30 anni fa!!!
Questo Governo, inoltre, in opposizione ad una comune logica di semplificazione degli adempimenti, divenuta cavallo di battaglia di tutta la classe politica di turno, Lega compresa, ed in opposizione a DPR inerenti lo Stato Civile, arriva a contestare la competenza degli ufficiali di Stato Civile di comunicazione e richiesta al medico necroscopo di effettuazione della certificazione che successivamente produrrà le autorizzazioni di loro diretta competenza quali quelle di cremazione o dispersione delle ceneri.
Vero e proprio capolavoro dell’UCAS (Ufficio complicazione affari semplici)…
Poi pubblicamente diventa facile sparare, nei grandi consessi politici, contro la complessità della burocrazia italiana!!
Capitano! ormai tutti la chiamano con questo appellativo, queste tesi ed altre totalmente analoghe vengono sostenute dai suoi funzionari, e non solo da quelli del Ministero della Salute della Ministra Grillo, che una qualche resistenza verso le autonomie regionali potrebbe anche averla…
Ma allora qualche problema di coerenza tra la volontà di futura autonomia regionale e di attuale rigidità e controllo CI DEVE PUR ESSERE!!! Oppure, come succede troppo frequentemente, la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra.
Forse si tratta, nel quadro generale, di “piccole cose”… la funeraria italiana non conta grandi numeri come quelli di altri settori. Per noi, invece, si tratta di “grandi cose” perché rappresentano la vita di tante imprese e famiglie lombarde che Lei, Capitano, conosce molto bene.
Da oltre trent’anni il nostro settore attende una legge di riforma che adegui le necessità di una società in evoluzione. Una legge Nazionale presentata, peraltro, anche dalla Sua squadra, gli onorevoli Foscolo e Bellachioma, apprezzata e sostenuta da noi, che però immaginiamo purtroppo non ARRIVERÀ neanche questa volta a destinazione.
Questo, però Capitano, non deve essere motivo di disattenzione per le azioni di contrasto del Governo verso la legge della Lombardia perché, come sempre, “meglio un uovo oggi che una gallina domani”.
Da quando è stato modificato il Capo V della Costituzione Italiana le Regioni hanno supplito, con le loro leggi, alla totale assenza dei Governi passati nei confronti della nostra categoria, riuscendo a coprire un vuoto colpevole e dannoso per le famiglie che inevitabilmente vengono colpite da una cosa tragica come il lutto. Provate, possibilmente, a non neutralizzare questa azione meritoria che Regione Lombardia, e non è la sola, ha provato ad assolvere.
Poi, se prima di Natale, voleste farci un ulteriore regalo con la Legge Nazionale, vedendo arrivare la gallina oltre all’uovo non ci faremo trovare vegetariani…
Buon lavoro… speriamo
Caronte