Lombardia: la Regione sblocca il trasferimento salme tra regioni confinanti

Un’importante e bella notizia arriva dalla Regione Lombardia. Con lettera inviata a tutti i comuni lombardi e per conoscenza alle associazioni di settore, la regione concede che si possa procedere al trasferimento delle salme tra regioni confinanti a condizione di reciprocità. Ecco il testo della lettera:

“Nell’attesa della dovuta valutazione da parte degli Uffici giuridici competenti circa l’opportunità di intervenire con un emendamento all’art.70, comma 4 della lr 33/2009, come modificata dalla l.r. 4/2019, questa Direzione esprime posizione favorevole al trasporto della salma dal luogo del decesso ad al tro luogo, sito anche in altro comune della Lombardia o sito in regione confinante a condizione di reciprocità, per l’espletamento del periodo di osservazione o per altri accertamenti mediante l’utilizzo di un contenitore impermeabile non sigillato, in condizioni che non ostacolino eventuali manifestazioni di vita e che non siano di pregiudizio per la salute pubblica. Ciò premesso, i Comuni in indirizzo sono invitati all’applicazione di quanto espresso”.

La lettera, a firma del Direttore Generale Welfare Giovanni Pavesi, ci onora della considerazione assegnata alla nostra missiva inviata lo scorso dicembre agli Assessorati di competenza di Lombardia e Piemonte. Nella lettera di Federcofit si chiedeva di porre mano alla questione, per rispetto ed empatia nei confronti delle famiglie dolenti che trovano incomprensibile il mancato trasferimento salma anche di pochi chilometri per ragioni meramente burocratiche. Così ci esprimevamo nella nostra lettera, offrendo una soluzione:

“Si tratta di un nocumento al dolore privato che non va sottovalutato e a cui sicuramente si può porre mano con un semplice atto deliberativo in accordo tra regioni. Non è certo nostro compito individuare lo strumento tecnico più corretto, ma basterebbe che laddove le disposizioni di legge parlano di osservazione e trasferimento di salma si aggiungesse che “a condizione di reciprocità” tali prassi si possano svolgere anche in regioni confinanti”.

E così la Regione ha maturato la sua decisione di sbloccare un problema che si trascina da anni. Ci auguriamo che, sulla scorta di questa decisione, altre regioni prendano spunto ed esempio. Si tratta in fondo di un principio di interesse comune che coinvolge sfera amministrativa, sanitaria, imprenditoriale e famigliare. E agevolare il dialogo e la comprensione reciproca tra i soggetti in gioco è esattamente ciò che Federcofit si propone quando si attiva perorando istanze.

Il Segretario Nazionale
Piero Chiappano