ISTAT: statistiche di cremazione, mortalità e sepoltura per l’anno 2019

Pubblicati i dati relativi al 2019 su cremazioni, mortalità e sepolture, che indicano una sostanziale stabilità dei decessi e confermano la tendenza oramai consolidata alla crescita delle cremazioni, un fenomeno ampiamente maggioritario nel Nord Italia e meno diffuso nel resto della Penisola, ma ovunque in crescita.

L’ISTAT ha certificato 634.432 decessi nel 2019, pari ad un tasso di mortalità del 10,51‰ sulla popolazione residente (2018 = 10,5‰)(2017 = 10,7‰)(2016 = 10,1‰)(2015 = 10,7‰)( 2014 = 9,8‰)( 2013 = 10,0‰).

 

I numeri delle cremazioni

2019

confronto con 2018

confronto con 2017
impianti di cremazione autorizzati e operanti in Italia

85

83 (+2,3%)

79 (+5,6%)

cremazioni di cadaveri

194.669

183.146 (+11.523 = +6,29%)

170.903
(+7,31%)

cremazioni di resti mortali

38.305

37.538
(+767 = +2,04%)

36.425
(+3,05%)

totale cremazioni

232.974

220.684
(+12.290  = +5,56%)

207.328
(+6,44%)

 

Le cremazioni riguardano quasi un terzo dei decessi

Con 194.669 cremazioni nel 2019, questo metodo rappresenta il 30,68% del totale (+1,75%, rispetto al 2018).

In particolare:

2019

confronto con 2018

confronto con 2017

inumazioni di feretri

119.401
(18,82%)

19,10%

33,00%

tumulazioni di feretri

320.362
(50,50%)

51,97%

42,69%

cremazioni di feretri

194.669
(30,68%)

28,93% 24,31%

 

Media di cremazioni per singolo impianto:

2019

confronto con 2018

confronto con 2017

Cremazione di cadaveri

2.290

2.207 (+3,76%)

2.163 (+2,03%)

Cremazione di resti mortali

451

452 (-0,22%)

461 (-1,99%)

Cremazioni totali medie per impianto

2.741

2.659 (+3,08%)

2.624 (+1,33%)

 

Al quarto posto in Europa

Come sappiamo esiste una grande differenza tra aree territoriali, e tali dati interessano prevalentemente le città metropolitane, collocando di fatto l’Italia al quarto posto per numero di cremazioni eseguite in Europa (dopo Gran Bretagna, Germania e Francia).

 

Le cremazioni crescono al Nord e al Sud

Costante crescita della domanda di cremazione al Nord (che ha una maggiore presenza di impianti), dove le autorizzazioni date per la costruzione di nuovi crematori sono superiori alle necessità e vengono rafforzati gli impianti con la messa in opera di nuove linee.

Al Centro si registra un sostanziale stallo.

Ingente domanda di cremazione al Sud motivata anche dalla carenza di posti feretro. Nel 2018 le cremazioni provenienti da Sicilia, Calabria e in parte dalla Puglia venivano eseguite da impianti siti in Campania, ora, con una diversa disponibilità di impianti e la creazione di servizi per trasporto feretri sono aumentate significativamente quelle in Puglia e Calabria. Avvio di numerose pratiche per la realizzazione di nuovi impianti nel Sud Italia.