ASST Ovest Milanese riconosce la posizione di Federcofit sul trasporto salme all’obitorio

Dopo una nostra lettera nella quale sottolineavamo che la pratica di portare sistematicamente negli obitori degli Ospedali di Cuggiono, Magenta e Legnano le persone decedute in abitazioni private era contro la Legge regionale e idonea a favorire presenze ingiustificate di taluni operatori presso gli obitori, il Direttore Sanitario dell’ASST “Ovest Milanese” ha condiviso la nostra posizione, precisando le condizioni alle quali l’ASST accetta le salme.

Lo scorso 18 febbraio scrivevamo :

Oggetto: trasporto di salme presso le strutture obitoriali degli Ospedali di Cuggiono, Magenta e Legnano di persone decedute in abitazioni private.

Feder.Co.F.It, Federazione del Comparto Funerario Italiano è un’organizzazione di categoria che tutela interessi collettivi degli operatori funebri ed opera, con numerosi propri iscritti anche sul territorio della Provincia di Milano e nel Comune da Lei amministrato.

Interesse ed obiettivo prioritario di Federcofit è anche quello di perseguire il massimo di correttezza operativa nel settore funebre e rapporti di trasparenza tra operatori e famiglie oltre che rapporti di corretta concorrenza tra gli operatori.

Alcuni nostri associati ci segnalano che presso le strutture obitoriali degli Ospedali di Cuggiono, Magenta e Legnano vengono trasportate le salme di persone decedute presso le proprie abitazioni, per svolgere il periodo di osservazione, in base a quanto previsto all’articolo 39 del Regolamento Regionale n. 6 del 9 novembre 2004.

Questa prassi risulta essere in palese violazione dell’articolo 70 comma 5 Legge Regionale 30 dicembre 2009 n. 33, la quale prevede chiaramente che solo a seguito di espressa certificazione di carenza delle condizioni igienico-sanitarie dell’abitazione della salma da parte della ATS competente territorialmente è possibile eseguire il trasporto della salma presso le camere mortuarie le strutture sanitarie pubbliche e private.

Cit:

“……5. Oltre alle strutture comunali già esistenti, le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate che operano in regime di ricovero ricevono, in aggiunta alle salme di persone ivi decedute e nei limiti delle proprie disponibilità, le salme di persone decedute in luoghi pubblici o in abitazioni delle quali l’ATS ha certificato la carenza delle condizioni igienico-sanitarie , per:

      1. a) il periodo di osservazione di cui al comma 1;
      2. b) l’effettuazione di riscontro diagnostico, autopsia o altro provvedimento disposto dall’autorità giudiziaria……”

Ulteriore conseguenza di questo assetto è la distorsione ed il disequilibrio che si viene a creare trasformando le camere mortuarie delle ASST in oggetto in strutture che vedono l’eccessiva ed invadente permanenza da parte di imprese funebri con la scusante della presenza delle suddette salme. Stazionamento che si protrae ben oltre il tempo necessario ad espletare le proprie funzioni.

Riceviamo inoltre l’avvallo dell’interpretazione della norma citata da parte del Dott. Marco Motta responsabile della medicina legale dell’ASST Sette Laghi, il quale in data 21 febbraio 2018 emetteva una nota (allegata alla presente comunicazione), restringendo il trasporto delle salme decedute presso le abitazioni solo se accompagnate dalla succitata certificazione dell’ATS.

Chiediamo pertanto all’illustrissima Direzione Sanitaria riferita alle strutture sanitarie sopra citate di interrompere tale prassi.

Confidando in una vostra risposta e confermando la massima disponibilità ad ogni collaborazione per il rispetto delle norme e la correttezza professionale del settore, ci è gradita l’occasione per augurare un buon lavoro.

Riccardo Salvalaggio
Segretario Nazionale Federcofit

scarica la lettera di Federcofit all’ASST “Ovest Milanese”

scarica la risposta dell’ASST “Ovest Milanese”

scarica la circolare 2018 del Direttore del servizio di Medicina Legale dell’ASST “Sette Laghi”