Alzati e cammina!

cosa non si fa per campare, ti tocca persino risorgere“, questo deve avere pensato il complice del pastore sudafricano Alph Lukau, il quale ha inscenato una resurrezione.

Lo spettacolo ha entusiasmato i fedeli, ma ha infastidito molto i locali operatori di pompe funebri che hanno denunciato la manipolazione di Lukau, e il danneggiamento alla loro reputazione: avevano messo a disposizione la bara, ma non avevano idea di quello che sarebbe successo.

Dalla Crl Right Commission, un’istituzione che salvaguarda i diritti delle minoranze religiose, linguistiche e culturali nel Paese è arrivato un commento (ovviamente) lapidario: “I miracoli non esistono. Sono cose fatte per spillare soldi a persone senza speranze”, naturalmente il pastore è stato sommerso dalle critiche, che piovono da tutte le parti.

La chiesa del pastore Lukau ha preferito non fare nessuna dichiarazione riguardo alle accuse. Secondo The Sowetan però, un giornale locale, la sua congrega avrebbe ammesso che il morto “era già vivo” al momento della cerimonia.

Chi non muore, si rivede…

L’articolo su Huffington Post