Bloccate le cremazioni a Roma, impossibile cremare fuori città senza essere tartassati: appello al Prefetto

Il comunicato stampa di EFI, Federcofit e Feniof:

La questione è sul tavolo di AMA spa e del Comune da diverse settimane: consentire la cremazione in impianti di altre città per superare l’intasamento del crematorio romano dovuto non solo al consistente incremento della mortalità legata alla pandemia Covid-19, ma soprattutto ad una cattiva gestione cimiteriale ad opera del concessionario.

È noto che condizioni essenziali per lo sbocco sono la sospensione dei balzelli (oltre 430,00 Euro) imposti dall’amministrazione Capitolina, assurdi e di dubbia legittimità, e l’accelerazione delle Autorizzazioni, di competenza dell’Ufficiale di Stato Civile del comune, anche perché, dopo oltre 15 giorni di attesa nei depositi cimiteriali contravvenendo alle disposizioni emergenziali vigenti, il trasporto dei feretri rappresenta un gravissimo rischio per la salute pubblica.

Nonostante le assicurazioni fornite da AMA nel confronto con tutte le categorie interessate, dopo oltre 15 giorni assistiamo ancora ad un silenzio assordante da parte del Comune che dimostra così, per l’ennesima volta, di non tenere in alcuna considerazione le esigenze delle famiglie romane colpite da un lutto.

Di fronte a questo colpevole disinteresse dell’Amministrazione, le Associazioni Nazionali di categoria intendono denunciare pubblicamente il rischio che la situazione possa degenerare perché, nonostante l’impegno degli Operatori Funebri nel proporre ai dolenti soluzioni diverse dalla cremazione, gli stessi non accettano di rinunciare ad esaudire le volontà espresse in vita dai defunti.

Facciamo quindi appello all’Autorità Prefettizia perché vengano adottati anche nella Capitale provvedimenti volti a garantire, come accade in tutte le grandi città italiane, il rispetto dei diritti sanciti dalla Legge senza gravare ulteriormente sulle famiglie a causa dell’inettitudine e della inefficienza della pubblica amministrazione.

La lettera al Prefetto di Roma inviata dalle tre Federazioni:

Illustrissimo Signor Prefetto,
le scriventi Federazioni Nazionali, rappresentative dell’Imprenditoria Funeraria privata, intendono sottoporre alla sua attenzione la gravissima situazione in cui versano i cimiteri della Capitale.

Secondo le informazioni in nostro possesso, più di 1.500 feretri sono custoditi in deposito nell’attesa di essere avviati alla loro destinazione finale, sia essa inumazione, tumulazione o cremazione.

Tutto ciò a causa non solo della pandemia Covid-19, che ha comportato un aumento non troppo significativo del numero di decessi, ma della totale incapacità e dell’incoscienza di AMA spa nell’affrontare le problematiche funerarie della città, carenze già note da tempo e più volte denunciate pubblicamente dagli Operatori locali e dalle Organizzazioni Nazionali di categoria.

In questo particolare momento si rivela assolutamente necessario, per superare l’intasamento dell’impianto della Capitale, consentire la cremazione in altre città; condizioni essenziali perché ciò possa avvenire sono la sospensione dei balzelli (oltre 430,00 Euro) imposti dall’amministrazione Capitolina, assurdi e di dubbia legittimità, e l’accelerazione delle Autorizzazioni, di competenza dell’Ufficiale di Stato Civile del comune, anche perché, dopo oltre 15 giorni di attesa nei depositi cimiteriali contravvenendo alle disposizioni emergenziali vigenti, il trasporto dei feretri rappresenta un gravissimo rischio per la salute pubblica.

Nonostante le assicurazioni fornite da AMA nel confronto con tutte le categorie interessate, dopo oltre 15 giorni assistiamo ancora ad un silenzio assordante da parte del Comune di Roma che dimostra così, per l’ennesima volta, di non tenere in alcuna considerazione le esigenze delle famiglie romane colpite da un lutto.

E abbiamo timore che la situazione possa degenerare perché, nonostante l’impegno degli Operatori Funebri nel proporre ai dolenti soluzioni diverse dalla cremazione, gli stessi non accettano di rinunciare ad esaudire le volontà espresse in vita dai defunti.

Confidiamo quindi, illustrissimo Signor Prefetto, in un suo intervento atto a sollecitare alla Sindaca Raggi una immediata ed efficace azione risolutoria.
In attesa di un suo tempestivo riscontro, ci è gradita l’occasione per farle giungere l’augurio di buon lavoro e i più cordiali saluti.

 

EFI – Eccellenza Funeraria Italiana
il Presidente Nazionale
Gianni Gibellini

Federcofit
il Presidente Nazionale
Christian Vergani

Feniof
il Presidente Nazionale
Antonio Renato Miazzolo