Ci siamo: a giorni si decideranno le prospettive della Funeraria lombarda

Mi scuserete se ancora una volta parlo dell’iter delle modifiche dalla Legge Regionale Lombarda sulla Sanità che contiene, ovviamente, anche le norme sulla funeraria regionale.
Non è un chiodo fisso, ne parliamo ancora una volta perché l’iter della modifica legislativa della norma più rilevante della attuale legislatura regionale si sta concludendo e la soluzione cui approderà la più importante regione italiana per numero di abitanti e per la realtà del settore, potrà rappresentare un punto rilevante di riferimento per l’intero paese.
Queste sono le ragioni che ci hanno impegnato ad una costante ricerca di “unità” da parte delle organizzazioni e ci hanno portato, come abbiamo sottolineato nel passato, ad impegnarci anche in
trattative, apparse a molti, estenuanti.
E’ vero, purtroppo: non abbiamo ottenuto il risultato sperato. Dopo tante discussioni, dopo avere accettato ipotesi, non proprio in linea con le nostre convinzioni, da parte soprattutto del rappresentante di EFI, il buon Andrea Cerato ci ha scritto, come sapete, che l’ipotesi conclusiva di tutta la discussione, a cui aveva partecipato anche lui, “è incompatibile con i principi di EFI”; in soldoni: o dimostri di avere direttamente assunti quattro necrofori o diventi agente delle imprese più grandi e perdi la tua autonomia (la Proposta Vaccari, per intendersi).
Di fronte alla logica sbagliate del “prendere o lasciare” la Federazione ha ripreso il suo cammino per non perdere l’opportunità di fare importanti passi avanti, in Lombardia, per correggere ed adeguare le norme all’evoluzione della realtà funeraria regionale.
Abbiamo presentato le nostre proposte, sulla falsariga dell’ipotesi nazionale presentato al Congresso di Milano, il Disegno di legge Gasparini, con le modifiche dettate dalla obbligatoria constatazione dei poteri e competenze regionali, per evitare che le nuove disposizioni sanitarie regionali contenessero, invariato, il testo originario delle disposizioni funerarie varato nel lontano 2004.
Nei prossimi giorni si aprirà il confronto in Commissione Sanità per approdare, poi, in Aula per la definitiva approvazione.
Siamo, quindi, alla fase definitiva e decisiva.
L’abbiamo detto, e lo confermiamo, la nostra è una proposta aperta che già ha rinunciato ad alcune nostre convinzioni e che può essere passibile di altre modifiche ragionevoli e rispettose di una filosofia aperta e pluralista, priva di quegli schematismi che hanno, fino ad oggi, impedito ogni ipotesi di accordo a vantaggio dell’intero sistema funerario, notoriamente complesso e complicato ma da rispettare e trattare con la dovuta accortezza se vogliamo avviarlo verso un rafforzamento ed una maggiore capacità operativa ed imprenditoriale.
Anche in questa vicenda, come tradizione di Federcofit, ci siamo mossi ricercando, a differenza di altri, il massimo possibile ci convergenza e di coinvolgimento prima di presentare formalmente le nostre proposte; lo abbiamo fatto perché siamo convinti che la “politica” può ascoltarci e rispondere alle nostre istanze solo se rappresentiamo una unità di fondo del settore, come dimostrano gli ultimi 20 anni, a partire dalle proposte di modifica del vecchio Regolamento nazionale di Polizia mortuaria risalenti al 1999. Questa è la ragione fondamentale della immobilità delle disposizioni normative dal DPR 290/1990, appunto del lontano 1990 .
Noi ci siamo, Federcofit c’è, nella massima disponibilità al confronto ed ad un serio e positivo compromesso; vedremo gli altri …
Il Presidente Cristian Vergani

 

 

 

 

immagine: egfa72 su Wikimedia Commons