Case funerarie: “Quando lo Stato contraddice sé stesso…”
La disposizione emanata ieri dal Ministero della Salute con le indicazioni riguardanti il settore funebre in seguito all’epidemia Covid-19 riconosce il ruolo e l’importanza degli Operatori affidando loro funzioni di interesse pubblico e indica le Case Funerarie e le Strutture per il Commiato quali luoghi atti a garantire in termini di sicurezza la temporanea “destinazione intermedia dei feretri in caso di difficoltà ricettive di cimiteri e crematori della zona” in attesa di prossima cremazione. In verità molte Imprese in possesso di Case Funerarie stavano già spontaneamente utilizzando le proprie strutture, previa autorizzazione, come luoghi di sosta temporanea utili a decongestionare gli spazi attualmente a disposizione.
Tuttavia il prossimo 7 aprile la Corte Costituzionale avrebbe dovuto discutere il ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri avverso la Legge Regione Lombardia 4 marzo 2019, n. 4, ricorso nel quale, fra altre contestazioni, le Case Funerarie vengono definite strutture con valenza incostituzionale.
Ci sembra la classica contraddizione all’italiana, ulteriore segnale della confusione che purtroppo pare regnare nella mente di chi ci governa.
Delle due l’una: o le Case Funerarie non sono legittimate ad esistere, oppure sono, ed è assoluta verità, strumenti fondamentali da un punto di vista sociale oltre che sanitario.
A voi trarre le conclusioni…