ROSSO DI SERA… SAGGEZZA SI SPERA

Pochi mesi ci separano dalle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale lombardo che si dovranno tenere il prossimo 2018. Abbiamo, quindi, pochi mesi di attività legislativa da parte del Consiglio Regionale. Anche per il settore funebre, rimasto in sospeso nell’iter di revisione della legge n. 39, quella sulla sanità che contiene anche le norme per le nostre attività, i tempi per le possibili e necessarie modifiche (da tutti invocate) stanno stringendo pericolosamente: siamo alla scadenza per ogni opportuno e necessario aggiornamento e modifica delle disposizioni di legge regionali.

La normativa lombarda del settore presenta, ce lo diciamo da anni, luci certamente, ma anche tante ombre che dovrebbero essere affrontate e corrette. Questa è l’opinione condivisa da tutte le organizzazioni, anche se, come è naturale, con sottolineature diverse.

Ci fu un tentativo, quando si avviò la discussione sulla modifica della succitata legge n.39, oltre due anni addietro, naufragato per la diversità marcata delle proposte avanzate dalla varie componenti Federcofit, Feniof, il duo EFI-ASNAF e Sefit: tra chi proponeva modifiche compatibili con gli ambiti e la competenze regionali e chi spingeva di trasferire sul terreno regionale la ormai famosa o famigerata Proposta Vaccari con un curioso intermezzo, protagonista Feniof, che balzellava tra una proposta e l’altra condividendole a giorni alterni.

Ovviamente, in concomitanza della discussione nazionale su una Proposta, la Vaccari, destinata, nella mente dei proponenti, ad una rapida, sicura e trionfale approvazione (“arrendetevi!!” ci diceva sempre il potente Gibellini) ogni sollecitazione ad un accordo “unitario” cadeva miseramente nel vuoto.

Tutti conoscono la fine della Proposta Vaccari, non ha passato neppure l’esame della Commissione Sanità, come qualcuno aveva modestamente paventato, e, proprio per questo, si poteva considerare possibile la riapertura del confronto sulle disposizioni regionali.

Su mia esplicita sollecitazione, preoccupato da un immobilismo normativo funzionale solo ad aggravare la situazione del settore, e dopo una verifica con lo stesso Assessore regionale circa la fattibilità, si è riattivato un confronto tra Federcofit, Feniof e EFI (con la partecipazione di Andrea Cerato amministratore della S. Siro), facilitato anche da livelli importanti di convergenza tra Federcofit e Feniof, in merito ad una prospettiva legislativa nazionale (su molte parti delle proposta nazionale siamo, infatti, abbastanza vicini).

Abbiamo discusso per mesi, abbiamo, soprattutto Federcofit, accettato modifiche richieste, come è normale che si faccia per trovare un’intesa, soprattutto da parte di EFI, sostenuta anche da Feniof, perché siamo convinti, anche se con discussioni aspre al nostro interno, che il risultato di una legge utile e realisticamente applicabile valga anche la rinuncia a qualcosa delle nostre convinzioni.

Pensavamo di poter contare sul consenso di tutti. Andrea Cerato, a nome di EFI ha chiesto una settimana/dieci giorni per dare una risposta all’ultima definizione del testo ma dopo oltre un mese e ripetute sollecitazioni lo stesso Andrea Cerato ci scriveva: ”Buongiorno, pur condividendo l’idea di cercare un disegno di Legge comune, vi comunichiamo che, la vostra decisione tesa ad avere l’adesione di EFI, in 24 ore, non è in ogni caso compatibile con i necessari passaggi statutari. Tengo inoltre a precisare che, quanto regolato dall’art. 74 della bozza di Legge Regionale, così come è stato scritto, è incompatibile con i principi di EFI.”: dopo mesi di discussioni e di assicurazioni si scoprono le carte per lasciare tutto fermo.

Va bene tutto …, ma il rispetto è fondamentale e base di ogni rapporto …

A fronte della rinuncia di Feniof (“o ci stanno tutti o noi non firmiamo …”) abbiamo ripreso le nostre proposte originarie ed abbiamo formalizzato agli organi competenti della Regione la nostra richiesta di attivare il confronto istituzionale (Commissione e poi Aula del Consiglio) sui temi della funeraria sottoponendo la nostra proposta di aggiornamento e modifica della norma.

A differenza di altri e come è sempre stata nostra tradizione, abbiamo fatto il possibile per costruire un fronte unitario, convinti che solo così potrebbe semplificarsi l’iter di approvazione di norme utili al settore; qualcuno ha pensato di farla ancora da padrone, ha sbagliato ancora una volta, come quando ha fatto saltare il Consiglio Nazionale della Funeraria promosso da Federcofit e da Feniof.

Noi non demorderemo e ci auguriamo che tutti, anche EFI, possano contribuire all’ottenimento di norme utili e giuste per il settore. Certo se anche questa volta tutto finirà nel nulla gli operatori, soprattutto quelli seri e desiderosi di salvaguardare il futuro del loro lavoro sapranno di chi sono le responsabilità, perché è finito il tempo di stare a guardare alla finestra in attesa che altri facciano.

Il Presidente Cristian Vergani

NB: sul giornale si possono leggere nel dettaglio le proposte di modifica presentate da Federcofit